Acufene

cura disturbi uditivi

Oltre alla perdita dell'udito, il Centro Sordità Mariuzzo di Padova si occupa di proporre soluzioni anche per pazienti affetti da acufene. L'acufene è un particolare disturbo dell'orecchio  che percepisce alcuni tipi di suoni e rumori come fischi e ronzii, come molto fastidiosi causando nella persona che ne soffre un alteramento delle condizioni di vita.

Le cause dell'acufene sono molteplici e possono riguardare delle infezioni all'orecchio, l'accumulo eccessivo di cerume, o addirittura un forte stress emotivo.

Il personale del Centro Sordità Mariuzzo effettua una visita audiometrica per verificare l'effettivo disturbo nel paziente e si occupa di trovare le soluzioni più adatte a ciascun caso proponendo specifici apparecchi uditivi  che aiutano ad alleviare il disturbo.

ACUFENI DATI GENERALI​

Qual è l'incidenza reale dell'acufene?

  • Circa il 15% della popolazione mondiale soffre di acufene.
  • La maggior parte delle persone dichiara di avere un tinnito "normale", ovvero transiente, che dura in genere meno di un minuto e che scompare da solo.
  • Coloro che soffrono di forme significative di tinnito, lo descrivono come costante, sebbene tenda a variare
    da un giorno all'altro o ad essere influenzato da numerosi fattori esterni, quali l'esposizione al rumore, lo stress, la stanchezza ecc.
  • In media, soltanto il 10-20% delle persone che soffrono di acufene si rivolge al medico in cerca di aiuto.
  • Le statistiche indicano che il 70-90% dei pazienti acufenici, sottoposti a test audiometrico, presenta una qualche forma di deficit uditivo, eppure il 60% di loro lo nega oppure non si accorge di avere difficoltà

di ascolto.

  • I disturbi associati più frequentemente all'acufene sono l'ipoacusia indotta dal rumore, la presbiacusia
    e la sindrome di Ménière.
  • Gli uomini sono più inclini a soffrire di acufene, rispetto alle donne.
  • L'incidenza del tinnito aumenta in modo sostanziale con l'avanzare dell'età.
  • La prevalenza del tinnito (ma non la sua intensità) è correlata alla gravità della perdita uditiva.

Anche i bambini possono soffrire di acufene, sebbene venga segnalato con meno frequenza rispetto agli adulti. Questo probabilmente si spiega in quanto il bambino potrebbe considerare normale il rumore che sente a livello dell'orecchio, specialmente se si verifica già da tempo. Inoltre, è possibile che il bambino, non riuscendo a distinguere tra l'impatto psicologico del tinnito e la sua importanza dal punto di vista clinico, semplicemente non ne parli

Che "suono" ha l'acufene?

Alcuni pensano che la parola tinnito equivalga a "fischio nell'orecchio". ln realtà, però, il fischio è soltanto una delle numerose forme che vengono percepite. Ci sono molti altri tipi di suoni, tra questi: i sibili, il rumore statico, quello simile al frinire di un grillo, gli stridii, le sirene, i rombi, i ruggiti, i suoni pulsanti, quelli simili alle onde dell'oceano. i ronzii, i ticchettii o ancora i toni simili a quelli del telefono.

Alcune persone riferiscono persino di sentire della "musica". ln questi casi può trattarsi di qualche forma di allucinazione uditiva o relativa ad un'attività anomala del lobo temporale. In tali casi, la cosa migliore è consigliare a queste persone di fare una visita medica approfondita o di rivolgersi ad uno psichiatra.

Quali sono le difficoltà più comuni correlate all'acufene?

  • Riposo notturno
  • Difficoltà di concentrazione
  • Problemi nel concentrarsi sul dialogo
  • Ansia
  • Disperazione, frustrazione, depressione
  • Irritabilità, fastidio
  • Stress

Cosa causa l'acufene?

Le cause eziologiche associate al tinnito sono letteralmente centinaia. La maggior parte, ma non tutte, sono associate all'ipoacusia. A seconda della loro localizzazione anatomica, possiamo suddividere le cause del tinnito in

Patologie dell'orecchio medio ed esterno:

  • Colesteatoma
  • Mastoidite
  • Otosclerosi
  • Otite media
  • Cerume
  • Allergie
  • Mioclono palatale
  • Traumi alla testa o nell'orecchio
  • Tromba d'Eustachio papulosa
  • Tumore giugulare glomico

Patologie dell'orecchio interno:

  • Presbiacusia
  • Trauma acustico
  • Esposizione al rumore
  • Sindrome di Ménière (idrope endolinfatica)
  • Labirintite
  • Disturbi di tipo ereditario dell'orecchio interno
  • Traumi alla testa o nell'orecchio
  • Ototossicità
  • Meningite
  • Fistola perilinfatica
  • Malattie autoimmuni dell'orecchio interno
  • Schwannoma vestibolare (neuroma acustico)
  • Ipoacusia improvvisa

Patologie correlate non a carattere uditivo:

  • Disturbi vascolari
  • Malattie cardiovascolari, ipertensione
  • Malattie del sangue, anemia
  • Sclerosi multipla
  • Disturbi renali, sindrome di Alport, trapianti del rene
  • Malattia di Lyme
  • Carenza di zinco
  • Insufficienze circolatorie
  • Ipotiroidismo, disturbi ipertiroidei
  • Colesterolo alto
  • Iperlipidemia

Fattori a carattere somatico

Si è osservato che chi soffre di tinnito può alterare la percezione del suono modificando la posizione della mascella, spalancando gli occhi o assumendo movenze fisiche diverse. Inoltre, si sono individuate una serie di situazioni somatiche ritenute, al tempo stesso, sia causa che fattore esacerbante dell'acufene. Esse includono:

  • Disturbi temporo-mandibolari (articolazione mascellare)
  • Disallineamento della cervicale (disfunzionalità a livello del collo)
  • Costrizione o restringimento delle arterie del collo

Tra i fattori diagnostici che possono accompagnare alcune componenti somatiche, troviamo:

  • Intermittenza
  • Ampie fluttuazioni dell'intensità o loudness dell'acufene
  • Variazioni nella localizzazione
  • Trauma del collo o nella testa, in assenza di ipoacusia

Farmaci, stupefacenti e alimentazione

Molti medicinali sono associati con l'acufene. Alcuni tendono ad esacerbare il problema quando entrano
in circolo all'interno del corpo (ad esempio, i salicilati come l'aspirina). Altri, invece, come la gentamicina,
un antibiotico potenzialmente ototossico, possono addirittura causare la comparsa permanente del tinnito.
Ad ogni modo, molti farmaci possono interagire negativamente con l'acufene. Per questo, si consiglia sempre di analizzare attentamente l'elenco dei farmaci eventualmente assunti dal paziente e, in caso di domande,
di consultare un farmacologo. L'American Tinnitus Association, insieme ad altre organizzazioni che si occupano di acufene, mette a disposizione gratuitamente un'utile pubblicazione, in lingua inglese, dal titolo "PDR Guide to Drug Interactions, Side Effects, and Indications for Tinnitus"

Stiliamo ora un elenco parziale dei farmaci più comuni ritenuti responsabili
di causare o di esacerbare il tinnito, sia in forma permanente che transiente:

  • Salicilati, ad es. l'aspirina
  • Analgesici non narcotici, ad es. l'ibuprofene o il naproxene
  • Diuretici ototossici, ad es. furosemide (Iasix)
  • Antibiotici ototossici, ad es. gentarnicina o eritrornicino
  • Agenti chemioterapici ototossici. ad es. cisplatina.
    La correlazione tra alimentazione e acufene è poco nota, tuttavia è opportuno parlare con il paziente acufenico per accertarsi che si nutra in modo adeguato e ben bilanciato. Per le persone che soffrono della sindrome di Ménière, ad esempio, è molto importante che la dieta sia estremamente povera di sale. Bisogna consigliare loro di rivolgersi al proprio Medico curante. La caffeina, sebbene non sia una causa diretta dell'acufene, in alcuni individui può sollecitare condizioni (tra cui l'ansia) che rendono piú difficile la gestione del problema acufenico. Tuttavia, per alcune persone la rinuncia alla caffeina può essere gravosa
    e aumentare lo stress.

Altri fattori che, pur non essendo causa diretta dell'acufene, possono esacerbarlo o aumentarne la percezione, sono:

  • Alcool
  • Stress

Sebbene le cause che sottendano all'acufene possano essere presenti già da tempo. esistono in genere dei fattori o degli eventi scatenanti che rendono palese. a livello cosciente, il problema. Può trattarsi, ad esempio, di un cambiamento a livello fisico, di un'infezione, della presenza di un virus, di un cambiamento dell'udito, di una considerevole variazione di peso oppure di una lesione nel collo o nella schiena. Ma non solo, i fattori scatenanti possono essere anche di natura psicologica, come ad esempio un maggior livello di stress, un cambiamento a livello professionale, la malattia di una persona cara, preoccupazioni a carattere finanziario o persino il divorzio.

Quali sono i segnali di allarme che richiedono immediato intervento medico?

  • Ipoacusia improvvisa
  • Ipoacusia monolaterale dalle cause non comprensibili
  • Acufene pulsatile
  • Acufene accompagnato da giramenti di testa o vertigini
  • Acufene con ipoacusia trasmissiva precedentemente non diagnosticata
  • Depressione, ansia o stress estremo e incontrollato.

L'esame clinico dovrebbe comprendere l'anamnesi completa del paziente, l'esame accurato dell'orecchio e della testa, la verifica di un eventuale coinvolgimento somatico e neurologico, i test necessari ad escludere eventuali malattie sistemiche e, nel caso lo si ritenga opportuno, anche esami diagnostici come TAC etc.

Da dove ha origine l'acufene?

Riguardo al modo in cui si genera l'acufene sono state formulate numerose teorie. Una cosa è certa: indipendentemente dalla causa originaria, l'acufene viene percepito ed elaborato dal cervello. Ne abbiamo certezza, in quanto, qualora un chirurgo recidesse il nervo acustico (interrompendo cosi il collegamento tra coclea e cervello). la persona, pur rimanendo completamente sorda, continuerebbe con molta probabilità a percepire l'acufene.

Il fatto che la maggior parte dei pazienti acufenici presenti anche dei deficit uditivi ha portato a considerare
la percezione dell'acufene correlata alla deprivazione acustica. Si ritiene che il sistema nervoso centrale reagisca alla mancanza di stimolazione neurale dell'orecchio (segnale fantasma) aumentando il proprio livello di "attenzione" nei confronti dei segnali uditivi che Io raggiungono e, di fatto, aumentando la sua consapevolezza verso i suoni derivanti dall'attività neurale anomala del sistema, svolta fino a quel momento
in modo subcosciente. Si tratta di un processo che avviene normalmente anche in altre parti del corpo, Per esempio: nel caso di "sindrome dell'arto fantasma", la persona a cui è stata amputata una gamba, a volte, continua a percepire sensazioni fisiche che le sembrano derivare proprio dall'arto mancante. Questo accade in quanto i neuroni ed i segmenti del cervello responsabili di percepire le sensazioni di quell'arto sono rimasti intatti e, dunque, funzionanti nonostante l'amputazione. I neuroni all'interno del cervello si aspettano di ricevere una stimolazione che, invece, non arriva. Questo fa in modo che il cervello "si attivi" maggiormente,
al fine di riuscire a rilevare quella stimolazione. L'eccesso di attività, a sua volta, fa si che il cervello reagisca a stimolazioni provenienti da altre regioni, non associate in precedenza all'arto mancante. In modo molto simile, nel caso dell'ipoacusia, i neuroni del cervello, responsabili dell'elaborazione del suono nella coclea, sono ancora intatti e funzionanti. Tuttavia, dal momento che sono deprivati di stimoli e che non ricevono più i segnali dalla coclea, proprio a causa del deficit uditivo, cercano di ipercompensare la mancanza di stimoli acustici. Questo fa si che si verifichi un fraintendimento e che vengano interpretate come suono altre stimolazioni elettriche (che prima - invece - erano ignorate).

Sebbene quella della deprivazione uditiva sia una delle spiegazioni più logiche (e semplici) che mette in correlazione tra loro tinnito e ipoacusia, l'insorgenza dell' acufene ha dato vita ad una serie di teorie molto più complesse.

Tra queste:

  • Diminuzione della funzionalità inibitoria (efferente) delle cellule ciliate esterne
  • Sovra-rappresentazione delle frequenze di margine (plasticità corticale)
  • Disfunzionalità dei gangli basali o del nucleo reticolare talamico
  • Input provenienti dal sistema somatosensoriale (trasmissione efaptica)
  • Alterazione dell'omeostasi

Oltre a tutti questi processi su base uditiva o neurologica, l'attivazione del sistema limbico, con il suo forte richiamo alla paura e alla minaccia, contribuisce molto ad incrementare lo stress e l'ansia legati all'acufene. Scaturiscono così problemi di carattere emotivo molto rilevanti ai fini della percezione del tinnito e dello stress ad esso correlato.

Il sistema limbico è formato da un raggruppamento di strutture tra cui l'ippocampo, che contribuisce alla memorizzazione ed al recupero delle informazioni , l'amigdala che a sua volta sostiene le associazioni di tipo emotivo e l’ipotalamo che regola il rilascio dei neurotrasmettitori che impattano sul sistema nervoso autonomo

Come possiamo classificare l'acufene?

L'acufene, in genere, si classifica come soggettivo quando è percepito soltanto dalla persona che ne soffre, oppure come oggettivo nel caso sia misurabile, solitamente con l'ausilio di uno stetoscopio.

Il tinnito di tipo soggettivo si riscontra nel 95% dei casi e non può essere rilevato tramite misurazioni esterne. In pratica, soltanto chi ne soffre può percepirlo. Nella maggior parte dei casi, il tinnito soggettivo non può essere curato. Bisogna però sottolineare che "nessuna cura" non vuol certo dire "nessun aiuto". Tra questi due estremi esiste, infatti. una differenza sostanziale.

Il tinnito di tipo oggettivo è alquanto raro e riguarda meno del 5% dei casi. Le sue cause sono per lo più di natura vascolare o muscolare. Il tinnito oggettivo si presenta spesso come un suono pulsante (che coincide con le pulsazioni cardiache del paziente), oppure come un "click". L'acufene vascolare (pulsatile) può essere correlato alla compressione dei vasi sanguigni o delle arterie.

Tra le cause del tinnito muscolare, invece, troviamo:

  • Contrazioni del muscolo tensore del timpano o dei muscoli rinofaringei che controllano la pervietà della Tromba di Eustachio
  • Mioclono palatale (di solito bilaterale)
  • Spasmo del muscolo stapediale
  • Autofonia (percezione con eco della propria voce) o tinnito "soffiante"
  • Tromba di Eustachio papulosa (aperta), in genere ipsilaterale rispetto all'orecchio che percepisce l'acufene.

In alcuni casi, il tinnito di tipo oggettivo può essere rilevato visibilmente, o confermato, tramite l'accurata osservazione delle deflessioni sincroniche che si verificano durante l'esame impedenziometrico (si può notare, per esempio, durante il test dei riflessi acustici, quando lo stimolo - intorno ai 40 dB - è troppo debole per produrre un vero e proprio riflesso).

L'acufene può essere anche classificato in base al suo grado di gestibilità, stabilendo se è curabile da un punto di vista medico o quanto meno trattabile (come nel caso dell'acufene oggettivo, di quello associato all'ipoacusia trasmissiva, alla labirintite, alla sindrome di Ménière, alla perdita improvvisa dell'udito, ecc.). Quando l'acufene è correlato all'ipoacusia di tipo neurosensoriale viene ritenuto non curabile sotto il profilo medico.

Indipendentemente dalle cause di natura fisica, ciò che distingue una persona che ha una reazione minima
o irrilevante nei confronti dell'acufene da chi invece ne soffre molto, è l'interpretazione conscia o inconscia del problema ed i suoi comportamenti individuali.

Esistono numerosi fattori che contribuiscono alle possibili reazioni negative all'acufene, compreso la paura dell'ignoto. Il non sapere quale ne sia la causa, il timore che possa portare alla sordità, l'interferenza con
il riposo, con la propria capacità lavorativa e, più in generale, con la qualità della vita sono elementi che acuiscono fortemente gli effetti negativi del tinnito.

Rivolgetevi con fiducia ai nostri centri dove troverete personale esperto che saprà indirizzarvi e/o consigliarvi sulla soluzione più adatta al vostro caso.

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